Fisco

Regolarizzazione del magazzino 2024: tutte le novità

28 Giugno 2024
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La legge di bilancio 2024 introduce un’importante opportunità per le aziende, consentendo di correggere il valore delle rimanenze di magazzino senza interessi o sanzioni. Scopri in che modo è possibile regolarizzare la tua situazione fiscale.

Cos’è la regolarizzazione del magazzino

La regolarizzazione del magazzino consente alle imprese di correggere il valore delle rimanenze iniziali al 1° gennaio 2023, dichiarando il valore reale. In cambio, è richiesto il pagamento di un’imposta sostitutiva ridotta, senza applicazione di sanzioni o interessi.

Chi può aderire

Possono usufruire della misura le società di persone, le società di capitali e le imprese individuali in contabilità ordinaria. Non possono invece aderire i contribuenti forfettari e le imprese che adottano i principi contabili internazionali.

Quali magazzini possono essere regolarizzati

Sono oggetto di regolarizzazione le esistenze iniziali di prodotti finiti, merci, materie prime, sussidiarie e semilavorati. Sono invece escluse le opere, forniture e servizi relativi a commesse pluriennali.

Come avviene la regolarizzazione

La regolarizzazione può essere effettuata in due modalità:

  • eliminazione di esistenze iniziali quando il valore contabile è superiore a quello reale. In questo caso, viene versata l’iva determinata in base all’aliquota media del 2023, applicata sul valore eliminato maggiorato da un coefficiente ministeriale e l’imposta sostitutiva del 18% sulla differenza tra l’ammontare calcolato ai fini Iva ed il valore delle esistenze iniziali eliminato.
  • iscrizione di esistenze iniziali non contabilizzate quando il valore reale è superiore a quello contabile. In questa situazione, è richiesto solo il pagamento dell’imposta sostitutiva del 18%.

Scadenze per il pagamento

Gli importi dovuti devono essere versati in due rate:

  • la prima entro la scadenza del saldo delle imposte sui redditi per il 2023, prevista generalmente tra il 1° luglio e il 30 agosto 2024.
  • la seconda entro la scadenza della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi per il 2024, fissata al 30 novembre 2024.

È una forma di autodenuncia?

No, i dati relativi alla regolarizzazione non possono essere utilizzati per accertamenti su periodi d’imposta precedenti al 2023. Tuttavia, non è possibile sanare processi verbali già emessi o accertamenti notificati prima del 1° gennaio 2024.

Esempi pratici

Un esempio di eliminazione di esistenze in eccesso riguarda Gamma Srl, che ha un valore contabile delle rimanenze pari a 40.000 euro e un valore reale di 30.000 euro. L’importo da adeguare è di 10.000 euro. Applicando un coefficiente di maggiorazione di 1,2, i ricavi presunti sono 12.000 euro. L’iva da versare è 2.640 euro, mentre l’imposta sostitutiva è pari a 360 euro.

Un esempio di iscrizione di rimanenze non contabilizzate riguarda Beta Srl, con un valore contabile delle rimanenze di 40.000 euro e un valore reale di 60.000 euro. L’importo da adeguare è 20.000 euro, con un’imposta sostitutiva di 3.600 euro. In questo caso, non è richiesto il versamento dell’iva.

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