La legge di bilancio 2024 introduce un’importante opportunità per le aziende, consentendo di correggere il valore delle rimanenze di magazzino senza interessi o sanzioni. Scopri in che modo è possibile regolarizzare la tua situazione fiscale.
Cos’è la regolarizzazione del magazzino
La regolarizzazione del magazzino consente alle imprese di correggere il valore delle rimanenze iniziali al 1° gennaio 2023, dichiarando il valore reale. In cambio, è richiesto il pagamento di un’imposta sostitutiva ridotta, senza applicazione di sanzioni o interessi.
Chi può aderire
Possono usufruire della misura le società di persone, le società di capitali e le imprese individuali in contabilità ordinaria. Non possono invece aderire i contribuenti forfettari e le imprese che adottano i principi contabili internazionali.
Quali magazzini possono essere regolarizzati
Sono oggetto di regolarizzazione le esistenze iniziali di prodotti finiti, merci, materie prime, sussidiarie e semilavorati. Sono invece escluse le opere, forniture e servizi relativi a commesse pluriennali.
Come avviene la regolarizzazione
La regolarizzazione può essere effettuata in due modalità:
- eliminazione di esistenze iniziali quando il valore contabile è superiore a quello reale. In questo caso, viene versata l’iva determinata in base all’aliquota media del 2023, applicata sul valore eliminato maggiorato da un coefficiente ministeriale e l’imposta sostitutiva del 18% sulla differenza tra l’ammontare calcolato ai fini Iva ed il valore delle esistenze iniziali eliminato.
- iscrizione di esistenze iniziali non contabilizzate quando il valore reale è superiore a quello contabile. In questa situazione, è richiesto solo il pagamento dell’imposta sostitutiva del 18%.
Scadenze per il pagamento
Gli importi dovuti devono essere versati in due rate:
- la prima entro la scadenza del saldo delle imposte sui redditi per il 2023, prevista generalmente tra il 1° luglio e il 30 agosto 2024.
- la seconda entro la scadenza della seconda rata di acconto delle imposte sui redditi per il 2024, fissata al 30 novembre 2024.
È una forma di autodenuncia?
No, i dati relativi alla regolarizzazione non possono essere utilizzati per accertamenti su periodi d’imposta precedenti al 2023. Tuttavia, non è possibile sanare processi verbali già emessi o accertamenti notificati prima del 1° gennaio 2024.
Esempi pratici
Un esempio di eliminazione di esistenze in eccesso riguarda Gamma Srl, che ha un valore contabile delle rimanenze pari a 40.000 euro e un valore reale di 30.000 euro. L’importo da adeguare è di 10.000 euro. Applicando un coefficiente di maggiorazione di 1,2, i ricavi presunti sono 12.000 euro. L’iva da versare è 2.640 euro, mentre l’imposta sostitutiva è pari a 360 euro.
Un esempio di iscrizione di rimanenze non contabilizzate riguarda Beta Srl, con un valore contabile delle rimanenze di 40.000 euro e un valore reale di 60.000 euro. L’importo da adeguare è 20.000 euro, con un’imposta sostitutiva di 3.600 euro. In questo caso, non è richiesto il versamento dell’iva.
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