Il trattamento IVA dei buoni spesa è una questione complessa che richiede attenzione ai dettagli. Dal recepimento della Direttiva UE 2016/1065, in vigore dal 2019, i buoni (o voucher) sono classificati in due categorie principali: monouso e multiuso.
Definizioni chiave
- Buoni monouso (tipicamente i buoni carburante): utilizzabili per l’acquisto di prodotti, anche differenti tra di loro, ma tutti soggetti ad un’unica aliquota iva. Per il loro acquisto si riceverà una fattura con iva e la stessa è dovuta al momento dell’emissione in quanto è già noto il suo importo. Questi buoni devono indicare chiaramente l’aliquota IVA applicabile e il luogo della prestazione.
- Buoni multiuso (tipicamente i buoni spesa dei supermercati): utilizzabili per l’acquisto di prodotti, anche differenti tra di loro, ma soggetti ad aliquote iva differenti. Per questo motivo l’IVA verrà applicata solo al momento dell’utilizzo in base ai prodotti acquistati. Per l’acquisto di questi buoni si riceverà una fattura fuori campo iva e l’imposta verrà applicata solo al momento dell’utilizzo del buono.
Assicurati di rispettare le normative IVA sui buoni carburante.
Come gestire i buoni spesa multiuso
La gestione dei buoni multiuso richiede particolare attenzione, poiché ogni trasferimento di questi buoni prima della loro conversione è irrilevante ai fini IVA. Questo aspetto consente di ridurre il carico fiscale iniziale, ma rende necessario un controllo accurato al momento dell’utilizzo.
Ad esempio, se un’azienda distribuisce buoni multiuso ai dipendenti, la fattura che riceverà sarà senza iva, mentre sarà il dipendente a ricevere la fattura con iva (o molto più probabilmente lo scontrino fiscale) utilizzando il buono come mezzo di pagamento.
Puoi trovare maggiori approfondimenti nel nostro articolo sul trattamento fiscale dei buoni carburante per ulteriori dettagli.
Hai bisogno di chiarimenti?
Scopri come i buoni multiuso possono migliorare la tua pianificazione fiscale.